Dazi USA: Donald Trump preannuncia il via e nel governo americano si scatena il caos!
I leader del partito repubblicano e del mondo business in genere si ingegnano per elaborare campagne ed azioni di contrasto per neutralizzare le decisioni di Trump.
L’asset governativo americano non è così omogeneo in merito ai dazi USA proposti da Donald Trump contro acciaio e alluminio, ma a scanso di equivoci l’Unione Europea risponde a tono, a fronte dell’ipotesi che la Casa Bianca non faccia una marcia indietro e decida di proseguire con una azione a dir poco “protezionistica”.
«Metteremo i dazi su acciaio e alluminio, non abbiamo altra scelta per proteggere i nostri lavoratori e le nostre aziende. Per decenni altri Paesi si sono avvantaggiati a discapito degli Stati Uniti …a volte le guerre commerciali non sono poi così male» (Donald Trump)
L’Unione Europea è pronta a rispondere.
L’ Unione Europea ipotizza dei conto dazi in risposta, nel caso Trump portasse a compimento le sue intenzioni, nella misura del 25% su beni (Motociclette, whiskey e jeans) per un valore di circa 2,8 miliardi …azione che sicuramente non sarebbe indolore per l’ America e, soprattutto per chi non è il linea con le idee di Trump.
L’ammontare dell’operazione ammonterebbe, in ogni caso, a circa la metà del peso che rappresenta l’export siderurgico che Trump intende penalizzare.
Jeans, moto e whiskey nel mirino Ue
La Ue, secondo indiscrezioni, davanti alle barricate sull’acciaio ha approntato contro-dazi del 25% su beni per 2,8 miliardi di euro che colpirebbero il cuore dell’America e dell’elettorato repubblicano, da motociclette a bourbon e jeans. La mossa potrebbe scattare subito e senza vagli della Wto perché il valore è metà dell’export siderurgico europeo messo in discussione dalla Casa Bianca. E potrebbe ancora ampliarsi: Trump oltre a promettere dazi proprio del 25% contro l’acciaio ha invocato barriere del 10% contro l’alluminio in arrivo dall’estero.
Canada in disaccordo.
Non è solo l’ Unione Europea a cercare di contrastare i Dazi USA ma anche il Canada, che ad oggi è il maggior esportato di acciaio negli Stati Uniti, sta mettendo in discussione una nuova intesa in merito alla revisione sull’accordo di libero scambio nordamericano (NAFTA).
Mettiamo anche in conto il fatto che proprio Trump sta utilizzando la possibilità di non imporre dazi su Messico e Canada in cambio di un nuovo NAFTA più conveniente per gli USA.
Confindustria:
«Siamo estremamente preoccupati del ripiegamento protezionistico degli Stati Uniti e l’adozione di nuovi dazi sull’acciaio e alluminio sarebbe un evento grave, perché significherebbe che il dialogo transatlantico è veramente giunto al capolinea» afferma la Vice Presidente di Confindustria per l’Internazionalizzazione, Licia Mattioli